giovedì 3 luglio 2008

CLAUDIO SCUTO PSICOUTOPIA EDITORE ARMANDO

CLAUDIO SCUTO.PSICOUTOPIA,EDIZIONE ARMANDO
E' difficile sottrarsi-anche ad una prima lettura-dall'impressione di trovarsi di fronte ad un cumulo di luoghi comuni che spaziano dall'anticapitalismo all'antipsichiatria per giungere a formulare una utopia dai contorni vaghissimi e sostanzialmente effimera.Per l'ennesima volta i nostalgici del sessantotto e del socialismo -e l'autore e' a tutti gli effetti uno di questi-non ci risparmiano gli elogi acritici nei confronti di Marcuse e della psicoanalisi sulla cui legittimita' l'autore non pone alcuna ipoteca(nonostante Popper),nei confronti del movimento operaio iconizzato dalle parole dell'autore.Non sorprende allora che emerga una visione bipolare della realta' :da un lato una utopia che dovrebbe avere il compito di cambiare la realta' e dall'altro lato il feticismo della merce,l'erotismo banalizzato e ridotto a pornografia.Pensieri -questi-triti e ritriti tipici di chi stenta ad avere una propria visione del mondo e preferisce attuare un collage- piu' o meno coerente- di pensieri altrui.Quanto all'utopia proposta questa -al di la' della retorica-si concretizza nel servirsi della scuola -l'autore e' infatti un insegnante – quale luogo privilegiato per compiere operazioni di indottrinamento su larga scala affiancate dalla realizzazione di piccoli gruppi-eterogenei per eta'-che dovrebbero progressivamente scardinare l'ordine costituito.Non posiamo che rivolgere all'autore i nostri migliori auguri in attesa di una nuovo messia.Ci auguriamo soltanto che questa utopia non si trasformi in un 'altra distopia.